Rivoluzionario russo bolscevico. Ex operaio conciatore, nel 1915 fu arrestato
dalla polizia zarista quale organizzatore di una serie di scioperi in Ucraina.
Diresse la rivoluzione in Bielorussia. Coprì incarichi di grande
responsabilità nel Partito comunista. Nel 1930 entrò nell'ufficio
politico del Politburo, divenendo il braccio destro di Stalin e rendendosi
responsabile della collettivizzazione forzata e dello sterminio dei
kulaki. Durante la guerra fu membro del Comitato statale di difesa e
ricoprì importanti incarichi sia di natura militare che politica. Nel
1957 fu esonerato da ogni carica quale appartenente al cosiddetto "gruppo
antipartito" insieme con Molotov e altri ex dirigenti sovietici. Confinato negli
Urali, durante gli anni Sessanta poté tornare a Mosca (Kabany, Kijev 1893
- Mosca 1991).